Big data, big value? 

Oggi sempre più imprese decidono di investire nella valorizzazione del dato, essendo quest’ultimo un asset aziendale di primaria importanza. Nel 2023 la spesa delle aziende italiane in infrastrutture, software e servizi per la gestione e analisi dei dati è cresciuta del 18% fino a 2,85 miliardi di euro, emerge dalla ricerca dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano.

Ma quanto valgono davvero i dati aziendali? 

Per rispondere a questa domanda, è fondamentale capire che il valore non deriva dal volume dei dati raccolti e analizzati ma dalla capacità di trarne gli insight per un processo decisionale più informato. Quindi i dati possono avere un valore strategico davvero significativo.

Sempre più imprese acquisiscono la consapevolezza sulle potenzialità di una corretta gestione del dato. Il processo è chiaramente guidato dalle grandi aziende che migliorano la loro capacità di valorizzare i dati: secondo l’indice di maturità, o il Data Strategy Index, nel 2023 la percentuale di aziende di livello avanzato raggiunge il 20% (contro il 15% nel 2022).

Tuttavia, il 32% è ancora immaturo o ai primi passi.

Allora come migliorare la propria capacità di estrarre il valore dal dato? 

L’indice di maturità delle aziende comprende tre ambiti che devono essere implementati per migliorare la propria capacità di valorizzare il dato:

  • Data Management & Architecture: strumenti, competenze e processi per la gestione tecnologica, integrazione dei dati e governo del patrimonio informativo
  • Business Intelligence e Descriptive Analytics: strumenti e competenze di base per una Business Intelligence pervasiva
  • Data Science: attività che contemplano analisi predittive e di ottimizzazione a partire dall’analisi dei dati.

In questo percorso complesso le imprese necessitano di un supporto adeguato non solo in termini di software dedicato ma anche dal punto di vista consulenziale. È importante essere accompagnati da un professionista che trovi la soluzione coerente con le esigenze del business e favorisce la diffusione degli strumenti in azienda.

Nonostante siano ormai diffuse figure professionali per la valorizzazione dei dati, come Data Analyst (nel 77% delle grandi aziende italiane), Data Scientist (49%) e Data Engineer (59%), nel 2023 il 77% ha avuto difficoltà a trovare le figure richieste e 4 PMI su 10 non hanno alcuna figura dedicata, neanche parzialmente, all’analisi dei dati.

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